Si sente parlare spesso di vino naturale, ma in pochi probabilmente sanno davvero che cosa significhi l’aggettivo “naturale” applicato al vino. Proviamo a scoprirlo insieme. 

I vini naturali sono vini che vantano produttori indipendenti con vigne di proprietà, che producono su vigneti a basse rese, secondo un’agronomia il più possibile naturale. Ovvero un’agronomia che segue metodi biologici o biodinamici, senza uso di pesticidi di sintesi, erbicidi e insetticidi. La produzione dei vini naturali avviene da uve raccolte a mano, fermentate spontaneamente, senza aggiunta di zuccheri o mosti concentrati, senza aggiustamenti di acidità o altri additivi. Una garanzia di rispetto della materia prima e di tutela dell’ambiente nonché di genuinità e bontà del prodotto.

Sulla nascita dei vini naturali esistono diverse versioni. Una delle più accreditate ci porta in Francia, nel Beaujolais, alla fine degli anni Settanta, quando un gruppo di produttori (Marcel Lapierre, Max Breton, Jean Foillard, Jean Thévenet) si rese conto che il proprio vino, a furia di rincorrere il gusto del pubblico, era diventato una bevanda dolciastra e sempre uguale a se stessa. Questi vignaioli decisero quindi di replicare l’esperienza di Jules Chauvet, uno scienziato e produttore che, sempre nel Beaujolais, vinificava senza additivi, ottenendo così un vino vivo e vibrante, molto diverso dal gusto standardizzato che si incontrava muovendosi nella regione. Iniziarono, come lui, a fare il vino senza additivi e a convertire le proprie vigne al biologico. Mano mano questa esperienza si diffuse prima nel resto della Francia e poi in giro per il mondo.

Il vino naturale va distinto dal vino biologico, il cui disciplinare ammette alcuni additivi e processi concessi per il vino convenzionale. 

Cosa ancora diversa sono i vini biodinamici. La biodinamica, benché non certificata a livello istituzionale ma da enti privati, segue infatti una precisa disciplina agricola ispirata ai principi di Rudolf Steiner e basata su preparati omeopatici e calendari lunari.

Quella che oggi può sembrare una “moda”, è in realtà una vera e propria filosofia. La produzione di vini naturali, infatti, comprende anche aspetti quali la valorizzazione del territorio, il recupero di varietà locali e la salvaguardia della biodiversità.